Sarà il suggestivo contesto rurale di Spazio 87 a Ragusa, immerso nella campagna siciliana e custode di atmosfere verghiane, a ospitare sabato 17 agosto una nuova rappresentazione dello spettacolo “Gramigna”, firmato dal regista Lorenzo Muscoso, da quindici anni autore e interprete del mondo narrativo di Giovanni Verga. Un’opera che attinge direttamente dalle radici letterarie e dai luoghi originari, e che restituisce sul palco tutta l’autenticità del dramma umano, portando in scena una Sicilia cruda, aspra, verace. A dare volto e corpo al protagonista è Jacopo Cavallaro, in arte Gramigna, interprete carismatico e veterano delle scene tra cinema e televisione, noto al grande pubblico per il suo ruolo ne Il Capo dei Capi. Accanto a lui, Greta D’Antonio, attrice formatasi nell’ambito dell’arte drammatica dell’INDA, con esperienze in ambito teatrale – tra cui Mara ne La Lupa – e cinematografico, tra cui il recente coinvolgimento nella serie I Fantasmi di Portopalo al fianco di Beppe Fiorello. Ma “Gramigna” non è soltanto teatro di parola: è un’esperienza immersiva, un’opera che vibra di suoni, emozioni e narrazione viscerale. Le scene sono accompagnate dalle sonorità esotiche e intime delle percussioni del Maestro Riccardo Gerbino, artista che ha attraversato i continenti con il suo tabla, portando la propria sensibilità musicale nel mondo della musica etnica e delle contaminazioni sonore. A guidare lo spettatore nel cuore delle vicende è la voce narrante di Barbara Giumarra, attrice dallo stile intenso e raffinato, interprete del dramma giudiziario L’inferno de La Lupa, con una carriera divisa tra palcoscenico e macchina da presa. Il suo racconto si insinua tra le pieghe della scena, evocando immagini potenti, memorie arcaiche e tensioni ancestrali. Lo spettacolo prodotto dalla Dreamworld Pictures, scritto da Muscoso ispirato alla novella del Padre del Verismo, si presenta come un’opera contemporanea e al tempo stesso profondamente radicata nella tradizione: una messa in scena essenziale ma carica di pathos, che rilegge il testo con rigore filologico e impatto emotivo, in pieno stile verista. La campagna circostante diventa parte integrante del linguaggio teatrale, rendendo ogni parola, gesto e suono un riflesso vivido della condizione umana.
In tanti già hanno confermato la loro presenza a questo appuntamento per vivere un’esperienza teatrale che è, prima di tutto, un atto d’amore verso la verità, la terra e la memoria.
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